Nelle prime ore di questa mattina, a Napoli ed hinterland, Torino e Caserta, i Carabinieri del Comando Provinciale di Genova hanno proceduto ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare*, emessa dal Tribunale di Genova, nei confronti di 29 soggetti, tutti originari del napoletano, per associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di anziani, di cui 21 in carcere, 5 in detenzione domiciliare e 3 obblighi di presentazione alla P.G..

L’esecuzione di tali misure relative all’indagine denominata “2 OTTOBRE”, in onore della “Festa dei Nonni” ed in considerazione dell’età avanzata delle vittime, è stata effettuata da oltre 150 Carabinieri dei Comandi Provinciali di Genova, Napoli, Torino e Caserta.

 

 

 

Il modus operandi segue sempre lo stesso schema: le vittime vengono contattate telefonicamente da sedicenti Marescialli dei carabinieri o avvocati che riferiscono che un prossimo congiunto dell’anziano (generalmente figlio o nipote) ha provocato un incidente stradale in cui è rimasta gravemente ferita la controparte. Per aumentare la pressione psicologica, i truffatori riferiscono alla vittima che, per evitare l’arresto del parente, è necessario pagare immediatamente una cauzione per risarcire il ferito. Acquisita l’intenzione di aiutare il parente in grave difficoltà, il truffatore spinge la vittima a mettere a disposizione il denaro e i gioielli presenti in casa. Il falso Maresciallo/avvocato comunica al truffato che entro un breve lasso di tempo una persona (finto carabiniere o assistente dell’avvocato) l’avrebbe raggiunta nella propria abitazione per ritirare il denaro/preziosi. Il telefonista, fino a quando il “corriere” non avrà ritirato il denaro, continua ininterrottamente a intrattenere al telefono la vittima, rimarcando la gravità dei fatti e il poco tempo disponibile per risolvere la situazione. In questo modo riesce ad avere un controllo totale del truffato dal punto di vista psicologico e delle azioni da lui compiute, evitando così che la vittima possa avere contatti telefonici con amici e/o parenti che, se informati della situazione, potrebbero fare sfumare il ritiro della refurtiva e informare i veri Carabinieri.